lunedì 16 settembre 2013

MARCHE 2020 - QUALE FUTURO PER LA REGIONE




Un’ iniziativa di grande successo quella organizzata dal Gruppo Consiliare “ Gian Mario Spacca Presidente” alla Mole di Ancona dal titolo MARCHE 2020, incentrata sulle prospettive delle Marche in vista degli imminenti appuntamenti a partire da quello, fondamentale ed inderogabile, del Piano Regionale da approvare entro Novembre per poter usufruire dei Fondi Europei 2014 – 2020.

All’iniziativa hanno partecipato oltre al Governatore Gian Mario Spacca anche il Presidente del Consiglio Regionale Vittoriano Solazzi ed il Rettore della Politecnica delle Marche Marco Pacetti, nonché numerose personalità politiche, dell’industria e delle associazioni di categoria della nostra Regione in una sala piena oltre la sua capienza.

Il Governatore Gian Mario Spacca ha più volte sottolineato che il momento è cruciale per i destini della Regione e necessita di coesione politica e sociale per poter prendere le scelte più opportune che inevitabilmente incideranno sul futuro di tutti i cittadini.

Spacca ha sottolineato che al pari di tutta la Nazione siamo in una fase difficile, abbiamo attraversato 6 anni di crisi e 4 di recessione, le famiglie e le imprese soffrono, ed a causa di ciò la Regione è stata costretta a spendere  molte risorse per sostenere la coesione sociale ma fatalmente togliendole ad altri progetti ugualmente fondamentali per lo sviluppo.

Il Governatore ha sostenuto con forza la necessità di definire una strategia che si debba fondare su un confronto vero che passi per i territori e torni alla Regione, proseguendo sul modello che ci ha caratterizzato, tanto più in presenza delle possibilità offerteci dalle tecnologie che favoriscono l’organizzazione in rete, perché il policentrismo potrà dare una nuova spinta alla crescita.

Purtroppo però scontiamo un paradosso: in Europa siamo al 16/o posto come Regione manifatturiera, ma al 107/o per capacità di ricerca e innovazione, in una sorta di schizofrenia che non ci si può più permettere. 

L’innovazione e la ricerca devono quindi diventare il perno sul quale la Regione si concentrerà nei prossimi anni e che dovrà focalizzarsi sulla valorizzazione del capitale umano, in primis dei giovani, spendendo di più sul diritto allo studio e meno sulle strutture burocratiche che appesantiscono il sistema d’istruzione e specialmente quello universitario.


In quest’ottica il modello marchigiano incentrato sulla manifattura non è in discussione, come indicano anche i dati presentati dal Rettore Pacetti e dall’Università Politecnica delle Marche, ed anzi insieme all’agroalimentare sono settori che tengono e con buone prospettive di sviluppo.

Come anche il turismo e la cultura che potrebbero divenire importanti volani di crescita se adeguatamente sostenuti ed incentivati, ben più di come accade attualmente.

Tuttavia le imprese marchigiane sono in una fase di evoluzione  e in questo cammino devono essere supportate dalle istituzioni, con una particolare attenzione alle piccole aziende che non hanno la forza per affrontare con determinazione l’innovazione oggi necessaria.

Il Governatore ha però chiarito che policentrismo non deve coniugarsi con appesantimento burocratico ma al contrario con snellimento e facilità di accesso e collaborazione tra territorio ed Istituzioni, privilegiando con incentivi e premi proprio l’aggregazione degli enti locali come strumento oggi indispensabile a fronte di sempre minori fondi provenienti dallo Stato.


Spacca ha chiuso l’incontro sottolineando come l’iniziativa sia la prima in questa fase di ascolto, confronto e dibattito tra Regione, territori, realtà produttive, associazioni e cultura e che in futuro vi saranno altri appuntamenti affinché si pongano le basi per la ripresa e lo sviluppo delle Marche, che grazie ai Fondi Europei interesseranno settori strategici come quelli dei centri della costa e nel contempo rilanceranno le zone oggi più disagiate tra cui sicuramente i territori montani.

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