ASSOCIAZIONE
AVANTI MARCHE
http://avantimarchepse.blogspot.it
– avantimarchepse@gmail.com
Dopo il grande successo di pubblico alla
presentazione del libro di Claudio Martelli ad Ancona, abbiamo ora l’onore di
ospitare il contributo che il compagno On. Angelo Tiraboschi ci ha voluto
gentilmente offrire e nel quale analizza con estrema precisione e con la
consueta maestria i problemi della politica attuale.
Il Futuro ed il
Coraggio – di On. Angelo
Tiraboschi
Sono
passati venti anni da quando il PSI, partito d’opinione e di massa che aveva
influenzato il corso politico degli anni precedenti, è uscito di scena.
Dopo
il ’94, nel mezzo di una campagna denigratoria senza eguali motivata esclusivamente
dall’interesse a seppellire una storia ed una visione politica, alcuni compagni
hanno tenuto aperto uno spiraglio facendo vivere un partito minoritario chiamandolo
ancora PSI.
Dalle
macerie della Prima Repubblica doveva sorgere un’Italia Nuova.
I
risultati sono:
·
la corruzione è
aumentata fino a spingere Papa Francesco a farne oggetto di una forte denuncia;
·
l’instabilità dei governi
è sempre all’ordine del giorno;
·
la scelta europea,
al contrario di quanto progettato, è diventata una “gabbia” rigida entro la quale
l’Italia ed i suoi interessi sono troppo condizionati;
·
non ci sono né l’energia
né le vie concrete per invertire la crisi economica nei suoi risvolti
nazionali, europei e globali;
·
la crisi dei partiti
è diventata gravissima.
Il
rischio è un’implosione democratica e di sistema.
Il
PDL si è sfasciato, in preda ad un declino senza ritorno.
Il PD
- come scrive Polito - “ha tante volte
fallito la sua missione fondatrice: portare al governo il riformismo
italiano…..si dilania al suo interno soffocato dal personalismo di decine di
piccoli leader, sperando che un capo distrugga tutti i capetti”.
La
Lega sta celebrando il congresso fratricida.
Scelta
Civica si è dissolta.
Il
Movimento 5 Stelle ha nominato dilettanti allo sbaraglio ed ha un capo che
nasconde a fatica vocazioni autoritarie.
Non
bastano giovani leader che sanno usare le tastiere se dietro l’immagine non c’è
nulla o c’è un progetto indistinto e confuso, che si adatta più agli umori ed
alla propaganda che al vero cambiamento, che si ispira a pezzi di culture tra
loro diverse, che si avvale di sponsor molto discutibili.
Le
ventate illusorie, se non si correggono i vizi del sistema e limiti di
programma, si scontreranno con al dura replica dei fatti.
Fermiamo questa deriva!
Ripartendo dalla politica.
Quella vera.
Quella
che a sinistra ha l’animo e le idee per sconfiggere gli estremismi e le
posizioni conservatrici.
Dire
per esempio che la Costituzione è la più bella del Mondo è una favola e/o un
inganno.
Senza
ridurre di almeno la metà i costi della politica non si potrebbe neppure
iniziare un cammino di riforma.
Già
negli anni ’80 il PSI, tra limiti e pregi, lanciò inascoltato il tema della
grande riforma.
Dalla
revisione delle autonomie (accorpamento dei Comuni, abolizione delle Provincie,
definizione di aree vaste sovra regionali) .
In
quegli anni il PSI tentò di introdurre efficienza e decisionismo (tanto
criticato) come mezzi di contrasto alla elefantiasi di uno Stato lento e
costoso.
L’Italia
era la Quinta Potenza Economica.
Perfino
all’Assemblea Costituente alcuni socialisti sostennero la stabilità di governo
come un bene primario per la democrazia (Calamandrei).
I
personalismi e la sfiducia si combattono con le vere riforme, con una cultura
politica che faccia apparire come miserabili quei politici che assaltano la
diligenza pubblica e che sono sempre alla ricerca di posti.
Non si torna indietro.
Lo sguardo è rivolto al presente ed al
futuro.
Gli
errori e le esperienze del passato servono a comprendere come si ostacola la
crisi. L’idea del riformismo socialista può sembrare un sogno finito male.
E’
invece la base non confusa, non scollegata a saldi riferimenti internazionali
che può davvero contagiare in modo benefico la Sinistra e tutta la politica
italiana.
Ora
si tratta di uscire da una condizione minoritaria, guardando con decisione alle
potenzialità da esprimere.
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