mercoledì 20 novembre 2013

IL FUTURO ED IL CORAGGIO - di On. ANGELO TIRABOSCHI


                                                                                                     
ASSOCIAZIONE AVANTI MARCHE 
http://avantimarchepse.blogspot.it – avantimarchepse@gmail.com
Dopo il grande successo di pubblico alla presentazione del libro di Claudio Martelli ad Ancona, abbiamo ora l’onore di ospitare il contributo che il compagno On. Angelo Tiraboschi ci ha voluto gentilmente offrire e nel quale analizza con estrema precisione e con la consueta maestria i problemi della politica attuale.
Il Futuro ed il Coraggio – di  On. Angelo Tiraboschi
 
Sono passati venti anni da quando il PSI, partito d’opinione e di massa che aveva influenzato il corso politico degli anni precedenti, è uscito di scena.
Dopo il ’94, nel mezzo di una campagna denigratoria senza eguali motivata esclusivamente dall’interesse a seppellire una storia ed una visione politica, alcuni compagni hanno tenuto aperto uno spiraglio facendo  vivere un partito minoritario chiamandolo ancora PSI.
Dalle macerie della Prima Repubblica doveva sorgere un’Italia Nuova.
I risultati sono:
·         la corruzione è aumentata fino a spingere Papa Francesco a farne oggetto di una forte denuncia;
·         l’instabilità dei governi è sempre all’ordine del giorno;
·         la scelta europea, al contrario di quanto progettato, è  diventata una “gabbia” rigida entro la quale l’Italia ed i suoi interessi sono troppo condizionati;
·         non ci sono né l’energia né le vie concrete per invertire la crisi economica nei suoi risvolti nazionali, europei e globali;
·         la crisi dei partiti è diventata gravissima.
Il rischio è un’implosione democratica e di sistema.
Il PDL si è sfasciato, in preda ad un declino senza ritorno.
Il PD - come scrive Polito -   “ha tante volte fallito la sua missione fondatrice: portare al governo il riformismo italiano…..si dilania al suo interno soffocato dal personalismo di decine di piccoli leader, sperando che un capo distrugga tutti i capetti”.
La Lega sta celebrando il congresso fratricida.
Scelta Civica si è dissolta.
Il Movimento 5 Stelle ha nominato dilettanti allo sbaraglio ed ha un capo che nasconde a fatica vocazioni autoritarie.
Non bastano giovani leader che sanno usare le tastiere se dietro l’immagine non c’è nulla o c’è un progetto indistinto e confuso, che si adatta più agli umori ed alla propaganda che al vero cambiamento, che si ispira a pezzi di culture tra loro diverse, che si avvale di sponsor molto discutibili.
Le ventate illusorie, se non si correggono i vizi del sistema e limiti di programma, si scontreranno con al dura replica dei fatti.
Fermiamo questa deriva!
Ripartendo dalla politica.
Quella vera.
Quella che a sinistra ha l’animo e le idee per sconfiggere gli estremismi e le posizioni conservatrici.
Dire per esempio che la Costituzione è la più bella del Mondo è una favola e/o un inganno.
Senza ridurre di almeno la metà i costi della politica non si potrebbe neppure iniziare un cammino di riforma.
Già negli anni ’80 il PSI, tra limiti e pregi, lanciò inascoltato il tema della grande riforma.
Dalla revisione delle autonomie (accorpamento dei Comuni, abolizione delle Provincie, definizione di aree vaste sovra regionali) .
In quegli anni il PSI tentò di introdurre efficienza e decisionismo (tanto criticato) come mezzi di contrasto alla elefantiasi di uno Stato lento e costoso.
L’Italia era la Quinta Potenza Economica.
Perfino all’Assemblea Costituente alcuni socialisti sostennero la stabilità di governo come un bene primario per la democrazia (Calamandrei).
I personalismi e la sfiducia si combattono con le vere riforme, con una cultura politica che faccia apparire come miserabili quei politici che assaltano la diligenza pubblica e che sono sempre alla ricerca di posti.
Non si torna indietro.
Lo sguardo è rivolto al presente ed al futuro.
Gli errori e le esperienze del passato servono a comprendere come si ostacola la crisi. L’idea del riformismo socialista può sembrare un sogno finito male.
E’ invece la base non confusa, non scollegata a saldi riferimenti internazionali che può davvero contagiare in modo benefico la Sinistra e tutta la politica italiana.
Ora si tratta di uscire da una condizione minoritaria, guardando con decisione alle potenzialità da esprimere.
               
                                              

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